La mortadella | [catpath] | Winston | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La mortadella

Dite voi la suocera! Be' io credo che una più, che dico più...della mia...sia difficile...pensate che prima, prima...tre giorni prima, appena, che impalmassi la sua cara figlia, ha avuto il coraggio...tre giorni prima che la portassi all'altare, capite...tre giorni prima soltanto, le ha detto,si certo, grossomodo, ” cazzi tuoi, poi non venire a lamentarti da me!”

Come se fossi stato orbo, sordo, muto, zoppo, monco, sciancato, ci avessi la bocca storta, scodinzolassi come un maialino, ci avessi la voglia dell'agnello, del coniglio, del porcospino, chessò, del fiordaliso, del salice...mah...

Poi?

Poi, nemmeno che dico i 21 giorni del viaggio di nozze, no...il ventesimo che le ho telefonato per dirle di farmi trovare, la sera che si arrivava con l'aereo, il suo famoso pastizzu du maccaruni alla siciliana, ha lanciato l'idea che le dovessi dare del tu.

“Ma scherza signora? Io darle del tu? Io?”

Scusi, ma lei quanti anni ha con quel parruccone che tiene che pare un tempio indiano strapieno di gente che le ha inventate tutte...un covo di cobra...quanti anni avrà più di me con quel culo che fa fatica a passare dalle porte, che non ho fatto nemmeno in tempo a strisciarlo tra le cosce di sua figlia che lei era incinta per la quinta volta eh? Eh, quanti anni ha, più di me?”

“Tu sempre voglia di scherzare, una volta che si potesse parlare seriamente cu' tia!”

“Signora, ne parliamo domani l'altro sera, magari...ci metta la mortadella sopra...non la bruci....croccante ma tenera...bella calda la mozzarella...fili...”

“Vàbbene, vàbbene, ciau, passame mia figghia mò.”

Come, ti chiamo dai Caraibi, e ci vuoi stare un'ora al cellulare, cogliona, e pago io...?”

“Signora, non la sento più, anzi, chiù, chiù, mi sa che...il venticinque eh...mortà...”

Donatella mi chiedeva passamela, si sbracciava anche con gli occhi, voleva parlare con la mamma; feci in tempo a mettere il viva voce prima di passare il pollice sul tasto che blackoutta la conversazione, facemmo appena in tempo a sentire il gorgoglio dell'oceano, di là, “minchiaaa, nun se sente un cazzu...sti trappule...minchiate...sti telefuni d'a minchia...”

Arrivammo a Verona, perché Verona poi? E non Milano, Roma, i misteri dei voli trans-transoceanici, e, in tre ore fummo, tre ore di notte senza nemmeno un lampione su questo obbrobrio di autostrade italiane: tre tir, due autotreni, un ducato, una niva, tutti nel fosso...cosa ci vorrà mai a toglierne tre quattro per ogni distributore, per ogni ristoro, per ogni parcheggio, i parcheggi...uno ogni dieci metri...di lampioni, cosa succederà mai se cozzo contro un'auto davanti a me nel parcheggio di un agip, di una shell, di un bp, un q8? Non ciò l'assicurazione, la r.c.? Non cianno obbligati tutti a fare la r.c.? che costa il doppio delle inglesi, delle tedesche, il 66 di più delle francesi, delle spagnole? Ma vuoi mettere gli incidenti quando vai, con quelli che avvengono nei parcheggi in autostrada? Cosa ci fanno con 'sti aumenti uno dopo l'altro?

Ci ho scritto una mail buona alla mia assicurazione:- mettetevi i tulipani nei vostri cannoni...

 

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