Cri-cri.

 Mettere un grillo in capo al parlamento? E perché non i Blues Brothers, o i Sex Pisrols? E l’avete visto il sedicente “guru” capellone del Movimento? E chi è, Marilyn Manson? Timothy Leary? Credevo, avevo considerato che il cosiddetto “grillismo”  risalisse alla mai sopita inclinazione italica all’autocrazia, ossia all’”omo forte” cui genuflettersi con fare servile. Neanche questo. Qui siamo all’utopia dislessica, a Masaniello che “venneva li pisce” e al popolo bue che se l’accatta.
La faccenda è seria, ragazzi: Masaniello è l’ultima spiaggia, oltre non v’è che rovina e tirannide. Non è per insistenza ossessiva che ci torno su. Il mio popolo (io che il popolo l’ho sempre e giustamente, a mio vedere, disdegnato), la mia gente, la mia patria, se vogliamo (e anche questa, parola “grave” ad accollarsi), sono già con un piede nella fossa, e invece di provvedere saggiamente a non precipitarvi del tutto, ecco, scavano sotto i propri piedi…
Ragazzi, i “grillini” non sono neanche post-sessantottini extra-tempora, ossia, fuori tempo massimo, sono peggio! Mandiamo al senato un tripartito di avanzi di galera, la destra; di persone sull’”orlo di una crisi di nervi”, la sinistra; e un branco di Hippies smandrappati, senza capo né coda, che, non so, ma penso che si battono per la marijuana, mica per le magnifiche sorti dell’umanità…
Ma sì, mandiamo tutto all’aria. facciamo un governo Raggae. che ce ne frega dello spread, dei bot, dei bund. Facciamo una jam session alla camera e il senato lo ribattezziamo, lo chiamiamo Woodstock. Che bello, gli amici la chitarra e lo spinello… Siamo diversi qua. Ditelo alla Merkel e agli altri. Siamo né destra, né sinistra: siamo il terzo mondo.