Scritto da © luccardin - Mer, 03/07/2013 - 11:23
Siamo impropri portatori di parole al vaglio di altre anime elette,noi ultimi che per provocare emozioni non dobbiamo pronunciare “ti amo” ma nascondere metaforicamente nel groviglio della parola ciò che è ma non deve essere trasparente. Ma noi siamo anime limpide,che gustiamo la semplicità della vita,che amiamo nel principio dell'amore guardando con emozione un tramonto,una notte stellata,calandoci nel dolore,nella sofferenza delle anime;ripagandoci nel sorriso di uno sguardo,senza giudicare od essere giudicati. Siamo poeti di trattoria,di panchine solitarie,ma basta uno sguardo tra noi per capire che siamo ancora vivi, e non mummie di un pensiero fossile circoscritto e incapace di parlare in prima persona, a chi chiede semplici parole per sollevarsi nell'anima e volare nel cielo della sua poesia.