Scritto da © ComPensAzione - Ven, 01/11/2013 - 19:35
Fammi uguale, Signore, a quelle foglie
morbide, che vedo oggi nel sole
tremar dell'olmo sul più alto ramo.
Tremano, sì, ma non di pena: è tanto
limpido il sole, e dolce il distaccarsi
dal ramo, per congiungersi alla terra.
S'accendono alla luce ultima, cuori
pronti all'offerta; e l'agonia per esse,
ha la clemenza d'una mite aurora.
Fa' ch'io mi stacchi dal più alto ramo
di mia vita, così, senza un lamento,
penetrata di Te come nel sole.
morbide, che vedo oggi nel sole
tremar dell'olmo sul più alto ramo.
Tremano, sì, ma non di pena: è tanto
limpido il sole, e dolce il distaccarsi
dal ramo, per congiungersi alla terra.
S'accendono alla luce ultima, cuori
pronti all'offerta; e l'agonia per esse,
ha la clemenza d'una mite aurora.
Fa' ch'io mi stacchi dal più alto ramo
di mia vita, così, senza un lamento,
penetrata di Te come nel sole.