Scritto da © erremmeccì - Dom, 18/11/2012 - 15:42
Sarà perchè , nel lontano 1981 ( !!! ) , ho preso la mia brava laurea in lettere classiche , dopo quattro anni di studio appassionato , fra i più belli della mia vita ;
sarà perchè la cultura dell'antica Grecia e di Roma sono , per me , imprescindibili nella comprensione di tutta la civiltà occidentale ;
sarà perchè , a mio parere , certe vette di poesia non sono mai più state superate ;
sarà anche perchè nelle mie vene scorre un po' di sangue greco ( la mia nonna materna era ateniese );
sarà perchè io credo che nessuno più di Catullo abbia espresso con maggiore profondità , varietà e compiutezza la passione d'amore ...
...ma io voglio , oggi , proporre la lettura di uno dei più famosi ( molti , infatti , lo conosceranno già ) e dei più meravigliosi distici d'amore che mai siano stati scritti :
Odi et amo . Quare id faciam , fortasse requiris .
Nescio,sed fieri sentio et excrucior .
Odio e amo . Forse potrai chiedermi perchè io lo faccia .
Non lo so , ma sento che accade e ne sono tormentato .
Io , per il momento , non aggiungo altro .
La discussione è aperta .