Scritto da © maria teresa morry - Mar, 15/10/2013 - 16:23
Oggi si festeggia santa Teresa d'Avila dottore della Chiesa, assunta a tale riconoscimento assieme a santa Caterina da Siena, per volontà di Paolo VI. Queste due donne hanno in comune l' essere state molto combattive e tenaci nella loro fede e visione della fede, anche contro il Potere costituito del tempo, rappresentato da Principi, Nobili e Papi. Basta leggere le loro intense biografie, per capire il tenore delle loro vibranti e passionali personalità. Entrambe scrissero moltissimo in epoche in cui era inimmaginabile che una donna potesse essere intellettuale. L' Epistolario e il Castello Interiore, opere di S.Teresa, restano tutt'oggi , a distanza di secoli, opere molto interessanti: il primo è una notevole raccolta di lettere che la carmelitana spagnola scrisse a persone le più diverse di rango e di ceto, e il secondo è un'opera inerente la sua ricerca di Dio, un testo fondamentale nella Mistica. Ella usava ripetere " ho trovato Dio il giorno in cui ho perduto di vista me stessa", una frase che anche oggi potrebbe avere un significato nel senso che il desiderio di spiritualità, comunque lo si voglia identificare, si realizza in ognuno di noi allorchè ci si allontana dalla visione totalizzante di se stessi ( ossia noi come punto di riferimento e centro del mondo) e si comprende che " altro" ci può parlare un linguaggio più alto, più profondo e diverso, uscendo da una concezione egoistica e materialistica della vita.