Scritto da © Mariagrazia Tum... - Mar, 06/12/2011 - 21:42
salve, sono il mondo precario, non il mondo dei precari, proprio il mondo Precario, l'incarnazione vivente di quel vuoto di potere che elargisce ai potenti e toglie ai promettenti, e che finisce per esautorare dal circuito lavorativo i giovani e i preparati, in nome di un falso mito della mobilità sociale che, squarciato il velo dell'ipocrisia, si rivela essere stagnazione su lungo periodo e ridotte opportunità di affermazione in qualsivoglia campo si ritenga interessante penetrare.
Ecco, giovani e meno giovani guardoni del blog, guardoni nel senso di appassionati e curiosi viaggiatori di binari virtualmente realistici, ecco chi son io, guardatemi in faccia, io sono..quel che questo oggi mi ha creato, il mostro bifronte che la società dei consumi e della disuguaglianza ad oltranza mi ha condotto ad essere, l'unica opportunità lasciatami aperta da questa bistrattata Italia che invita i giovani a brillanti sforzi sui libri e disattende le promesse evocate con il rigore freddo di logiche aziendalistiche e capitalistiche, lontane anni luce dai veri bisogni e dalle profonde necessità di costruzione di un futuro che ogni persona sana di mente covi da che memoria ritenga memoria.
Essì che volevo esser ironico, essì che volevo volare alto sopra le trite parole di circostanza contro l'abuso dei consumi e l'invalsa abitudine alle smancerie da Natale preconfezionato, essì che..essì che mi ritrovo ad essere la sola cosa che io possa riconoscere di me, ogni mattina, quando mi guardo allo specchio e noto le rughe dei tanti professionisti con gli attrezzi da lavoro in mano che ancora si illudono che io ceda la armi e li involi diretti alla porta dei sogni, dove sostano due angeli benigni, con le chiavi del Paradiso, cui ogni accesso all'entità del Lavoro sia piatto quotidiano, giusto riconoscimento per i patimenti dell'attesa e gli sforzi compiuti a fronte del tacito vincolo che mi legava a loro, in un tempo remoto che ancor pazienta ad avverarsi.
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