Scritto da © Mariagrazia Tum... - Lun, 05/12/2011 - 19:48
a forza di evocare il bene comune come meta ultima da raggiungere (a scapito delle tasche degli italiani, spolpati a dismisura nella previsione dell'ultima manovra), covando dunque la ragionevole speranza di non trovar oppositori in materia, ché nemmeno un dissennato troverebbe da obiettare sull'obiettivo di salvaguardia del patrimonio culturale del nostro amato Belpaese, si giungerà alfin a dissanguare le tasche dei contribuenti, cui resteranno, a marchio dell'infamante periodo, lacrime amare da versare ai posteri in eredità futura, a segno della china costretta da anni di delirante gestione della cosa pubblica e di sostanziale disinteresse per il destino di chi, la cosa pubblica. ha contribuito a costruirla e mantenerla.
(non a caso ho accennato alle lacrime, che accosto, non senza una punta di risentito sarcasmo, a quelle del Ministro del Lavoro, lei che, profumatamente retribuita, con la mannaia spiegata a dissolver le tredicesime dei sudditi, non sa respinger l'amarezza per il dolor che cagiona, e se ne duole).
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