La donna è una Sfinge | comunicazioni | Antonella Iurilli Duhamel | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La donna è una Sfinge

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Rimango sem­pre di stucco davanti alla libertà delle donne. Noi le vediamo come esseri subal­terni, ci diver­tiamo alle loro futi­lità, le cam­biamo quando ormai sono sciu­pate, e ognuna di loro è capace di coglierci alla sprov­vi­sta, sten­den­doci davanti vastis­simi campi di libertà, come se sotto alla loro obbe­dienza, un’obbedienza che sem­bra cer­care se stessa, costruis­sero le mura di un’indipendenza rude e illi­mi­tata.
 
Dinanzi a que­ste mura noi, che cre­de­vamo di sapere tutto dell’essere infe­riore che a poco a poco abbiamo addo­me­sti­cato o abbiamo tro­vato addo­me­sti­cato, ci ritro­viamo disar­mati, ine­sperti e spa­ven­tati: quel cagno­lino che tanto volen­te­ro­sa­mente si roto­lava per terra, sulla schiena, mostrando il ven­tre, d’un balzo si mette in piedi, fre­mente d’ira, e all’improvviso i suoi occhi ci sono estra­nei, occhi pro­fondi, sfug­genti e iro­ni­ca­mente indif­fe­renti.
 
Quando i poeti roman­tici dice­vano (o dicono ancora) che la donna è una sfinge, ave­vano ragione, che Dio li bene­dica. La donna è la sfinge, e dev’esserlo, per­ché l’uomo si è impa­dro­nito di ogni cono­scenza, di ogni sapere, di ogni potere. Ma tale è la fatuità dell’uomo che alla donna è bastato eri­gere in silen­zio i muri dell’ultimo rifiuto per­ché lui, sdra­iato all’ombra, quasi fosse sdra­iato sotto una penom­bra di pal­pe­bre obbe­dienti, potesse dire, con­vinto: «Non c’è niente al di là di que­sta parete»

José Sara­mago — Manuale di pit­tura e calligrafia

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