Scritto da © Ezio Falcomer - Ven, 19/05/2017 - 21:23
<< E’ la vigilia di Natale. Purtroppo.
Anni fa ho provato a creare un po’ di libertà nell’inerzia simile alla morte che sovrasta il Natale, proponendo un pranzo natalizio vegetariano.
Io sono stata vegetariana finché non ho avuto i gemelli. Non potevo affondare i denti senza sentire allo stesso tempo l’omicidio che l’aveva prodotto.
Sono stata “overrulled”. Laban e i gemelli sono cannibali. Vogliono i loro tournedos grondanti di sangue. Vogliono le cotolette di agnello rosa con l’osso e un grosso bordo di grasso. Vogliono le ossa del brodo che possono spaccare con un martello da carne per succhiare il midollo.
Un anno sono andata sul Lammerfjord a prendere due anatre vive. E ho costretto Laban e i gemelli a stare seduti in prima fila mentre tagliavo la testa ai volatili con un’ascia da spaccalegna e i corpi decapitati facevano un mezzo giro di riflesso intorno al ceppo, prima di collassare.
Non è servito a niente, anche se Laban ha vomitato. Ma Thit e Harald hanno spiumato e bruciacchiato le anatre e le hanno svuotate delle interiora e la sera ne hanno mangiato una porzione tripla, come se il fatto di gustare dei conoscenti intensificasse il loro piacere.
Ho rinunciato. E il cibo è solo una minima parte della mia sconfitta.>>
Anni fa ho provato a creare un po’ di libertà nell’inerzia simile alla morte che sovrasta il Natale, proponendo un pranzo natalizio vegetariano.
Io sono stata vegetariana finché non ho avuto i gemelli. Non potevo affondare i denti senza sentire allo stesso tempo l’omicidio che l’aveva prodotto.
Sono stata “overrulled”. Laban e i gemelli sono cannibali. Vogliono i loro tournedos grondanti di sangue. Vogliono le cotolette di agnello rosa con l’osso e un grosso bordo di grasso. Vogliono le ossa del brodo che possono spaccare con un martello da carne per succhiare il midollo.
Un anno sono andata sul Lammerfjord a prendere due anatre vive. E ho costretto Laban e i gemelli a stare seduti in prima fila mentre tagliavo la testa ai volatili con un’ascia da spaccalegna e i corpi decapitati facevano un mezzo giro di riflesso intorno al ceppo, prima di collassare.
Non è servito a niente, anche se Laban ha vomitato. Ma Thit e Harald hanno spiumato e bruciacchiato le anatre e le hanno svuotate delle interiora e la sera ne hanno mangiato una porzione tripla, come se il fatto di gustare dei conoscenti intensificasse il loro piacere.
Ho rinunciato. E il cibo è solo una minima parte della mia sconfitta.>>
(Peter Høeg, "L'effetto Susan", trad. di Bruno Berni, Milano, Mondadori, 2016, p. 164)