Scritto da © Mariagrazia Tum... - Mer, 04/01/2012 - 12:35
come sapete ingannare, siete come l'orgoglio ferito del sole furente che s'accende dopo la bufera annunciata, voi, parole, che v'acquattate altere tra le ferite degli astanti che v'osservano, siete come viandanti in attesa del miglior offerente cui porger le dita, ansiosi di ricever pecunia, anche bucata, purché al giorno non sia dolore l'alzata nuova dell'alba mesta, e in esso possiate concedervi un misto di pigra accettazione del domani, intriso di stolida speranza per il presente.
Ma anche se questo sapete di lontano promettere e squarciate, suadenti donzelle dall'oltretomba venute, il vostro velo adusato e fioco, resterete in eterno il fuoco fatuo di un'offesa ammaccata, appoggiata con perizia di vecchi saggi sulle anime belle che si sprecan di domande.
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