Tu non comprendesti mai, o Sconosciuto,
perché abbia ripagato la tua devota amicizia e
i tuoi delicati servigi dapprima
con ringraziamenti
via via più rari, poi
col graduale sottrarmi alla tua presenza
in modo da non dover essere costretto a
ringraziarti, e poi col silenzio che
seguì alla nostra separazione estrema.
Tu avevi curato la mia anima malata.
Ma per curarla conoscesti il mio male,
penetrasti il mio segreto,
ed è perciò che fuggii da te.
Perché mentre, riemergendo da un dolore
del corpo, noi baciamo in eterno le vigili mani
che ci han dato l’assenzio, pur rabbrividendo
se pensiamo all’assenzio,
la cura di un’anima è tutt’altra cosa,
perché allora vorremmo cancellar dal ricordo
le parole tenere, gli occhi indaganti,
e restare per sempre dimentichi
non tanto del dolore,
quanto della mano che lo ha risanato.
Da EDGAR LEE MASTERS, Antologia di Spoon River