Scritto da © vapore - Lun, 03/01/2011 - 11:58
Mascherato di malinconia,
annego il tempo che non è più spazio,
forse,
unico respiro di domani.
Solo ieri,
lei impregnò di saliva
le labbra del mio cuore;
si fece fulmine, io tuono, e
urlai l’amore dai capillari
fin su all’attico dei lumi.
Socchiuse gli occhi,
così chiari come la mattina,
mentre cielo e terra s’abbracciano
in un solo canto,
anch’io catturo l’immagine sua,
eterea poesia.
Mascherato di tristezza,
attendo che il sonno giunga,
e che l’anima mi parli
e con lo sguardo baci.
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