Scritto da © Nievdinessuno - Lun, 09/03/2020 - 14:36
La paura
prende appunti sul corpo
e la clavicola si accartoccia
come un foglio di giornale.
Nelle stanze sfitte
i giorni accavallano le gambe,
gli occhi
sono sopra
farfalle mute,
fuori i negozi sbiaditi
le insegne in lutto
non fanno più rumore.
Sono rimasti nel vuoto?
Nel silenzio affisso fra le dita,
incasellato tra finestre dei mulini,
fra le porte cigolanti del cuore
dove un battito parla
con le mascherine dei suoi amanti.
Mi piace pensare
che aver paura
significhi essere una terra
cucita a un’altra
col filo dell’amore.
Mi piace guardare il tuo viso,
quando dice che resisteremo
a questo delitto.
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