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La mia PACE ....

Quando penso alla parola Pace, la prima immagine che quasi sempre mi si pone davanti è quella della bandiera multicolore utilizzata dai gruppi della Pace che rappresenta l’arcobaleno. La trovi ovunque, su un davanzale di una finestra, o su una porta, sgualcita e segnata dal tempo, dal lontano 2001, quando i venti di guerra in Afganistan iniziarono a far tremare il mondo per poi farlo precipitare nel baratro del terrore e morte e oggi quella Pace non esiste ancora. Un flash, dura pochi istanti e poi il tutto s’incanala dentro la tua anima ed a come lei sta in quel momento della tua vita. Quasi sempre in quella fase, se non stai male la parola Pace si integra, si mescola e ti porta a riflessioni generiche ma quando sei out, lei viene vomitata fuori o rigettata via come in una drammatica operazione  chirurgica. Out, cosa vuol dire out?
Fa parte di una o più fasi della vita che ogni essere vivente prima o poi deve affrontare come la ricerca del primo capezzolo del seno della mamma, alla morte di un tuo caro, alla fine di un amore o al latrato stridulo ed angosciato di un cane abbandonato in un canile. Dolore…
Esiste il dolore perche esiste la Pace. Esiste la Pace, perche prima hai incontrato la morte, la guerra,  …. il dolore appunto. In un grazioso cartone animato tutto italiano, dal titolo “L'apetta Giulia e la signora Vita” viene narrata la breve vita di una piccola ape operaia che morirà prima della sua mamma (l’ape regina), una situazione che in noi essere umani ti strugge ed angoscia: nessun genitore vorrebbe assistere alla morte del proprio figlio. In quella realtà, la morte viene esorcizzata e innalzata alla vita, tanto che la Vita e la Morte vengono raffigurati come due dolci bambini biondi e dagli occhi azzurri e con il vestito colorato differentemente (la vita di azzurro e la morte di rosso). Distaccati inizialmente e consapevolmente abbracciati alla fine, i due volano tra il cosmo e le stelle, si parlano e si cercano e si rendono conto che uno ha bisogno dell’altro. Planano sulla terra e su un grande cerchio a forma di orologio, danzano la vita e tutti i personaggi del film, uomini, donne, bambini, animali e piante ballano e cantano stringendosi in un magico cerchio, il cerchio della vita. E’ un cartone animato forte di contenuti e dolce, con bellissime canzoni (Irene Grandi e Raf), e che consiglio quando ad un bambino sei costretto a parlare della Vita e soprattutto della Morte…..
Nel nostro cerchio, ci siamo noi, con i nostri bagagli carichi e pesanti, pieni di dolore, di angoscia e disperazione. Quando si è fortunati ed è un momento di magia, la tua valigia è più leggera del solito ed allora ti guardi intorno e osservi se chi ti siede a fianco o davanti a te ti chiede aiuto e tu non esiti un istante, gli corri incontro, … ed ecco che uno, due, tutti si avvicinano e mille mani afferrano quel fardello,  cercando di farti sentire meno solo, meno triste e disperato. Questa è la magia di noi essere umani capaci di generare odio, rancore e guerre, proprio perché sorelle del bene, della solidarietà, dell’Amore e della Pace.
Questa è la Pace, la mia Pace sfuggente e preziosa, castello di sabbia in un mare tempestoso, ma siamo certi che esiste e bisogna sapere aspettarla, sicuramente mai da soli, ma con l’aiuto delle mille mani che ogni giorno ci circondano.            Giuseppe

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