M'ero bevuto le forme, al principio
poi il suo odore e quel sapore...
il suo calore, tutto idealizzato
quasi ad appagare voglie sue
mi passava sopra, sorvolava, seppure
fossi lì con tutto il mio ardore.
Ed il sorriso, incantatore, di rettile
sinuoso e avvolgente
algido, certe volte, altre torbido, eccitante
da sembrare esclusivo, deliberatamente
destinato al mio volerla.
Ora so che non voleva me
voleva il mio abdicare dentro lei
avvolto nella seta delle sue carezze
quel suo veleno s'iniettava nelle vene
da inginocchiarmi davanti al suo seno
a chiedere: orsù dammene ancora.
Fu panacea al male d'essere che m'opprime
quasi un impeto di forza primordiale
raccolta nei meandri dei ricordi
amplesso, orgasmo di mente, di sensi, mai orgia
mi spegnevo in lei come una torcia.
- Blog di Bruno Amore
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