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Antidoto alla noia, Canna di fucile

Canna di fucile, istigava sussulti al cuore, prima ed ora leviga instancabile le parole escludendone altre per ergonomicità di vedute.
Era il sacro gusto della canna a tormentargli le ore smerigliando le ruote della sua bicicletta ingurgitava strada e prestante vicino ai fiori di un'aiuola si fermava e pensa penseranno... "Osserva / dice il maestro \ la scala della vita arride al tempo dei fiori e s'avvicina l'estate sarà prossima, il venire anche, perdureranno le crisi e scoppieranno le bombe ancora, ma questi fiori come sono belli, queste giovani fanciulle saranno vestali della primavera del mio cuore e vivranno nell'eterna insicurezza di potermi perdere per sempre".
S'avvicina il tempo delle more, le traveggole vengono a tutti, ma il maestro traveggola in retaggio del tempo /passato \ /presente\ /futuro\ /futuro trapassato\, gentile il maestro accennava ed accenna ed accennerà ad ogni sorta di pensiero sfuggente, che vuoi mai... incline a scoglionarsi al sole friniva come un grillo, lotto arriverà, il simbolo dell'infinito, saremo insieme ancora allegrotto... ma anche del più famoso gioco di stato, lo era stato, ma quale Stato, un professore dei numeri e che numeri! Sognava ad occhi aperti quei segni galleggianti nel mare dei refusi di tirare per campare del tirare a campare, strumenti di lavoro periodico; il naso per gli affari /hihihi\ direbbero alla narcotici e resuscitate smanie da avallare, ridotte al minimo le spese, canna di fucile suscitava metamorfosi strane al coglierne per primi l'essenza, alimentate le fruibilità liquide nel borsello a tracolla.
Potere o postriboli di cazzate, indugiando al verso del bicchiere tradotto in goccia oscillante, la smania del peccatore era piccola realtà, cosa resterebbe e resta e restava, dell'umanità se non ci fossero maestri così? Serra-manici e bastonate poche, sui letti ai settimi cieli... voli annullati per tutti e niente seghe dopo cena, a piccole dosi anche qualche cigliata sbattuta lentamente dalla topolina che soffia distratta la sua noia al banco del gaccio, magari quella! faccia lei... lo faccia, farà, faceva risvegliare, il duro Fallo! E la voglia d'anarchica rivoluzione che perdura, perdurava, perdurerà da sempre in me e non me ne dolgo, portando le sorti del destino dell'uomo romanticus al tedio di una fine che sarà tombale regola per i secoli a venire e vedrete si verrà meno, molto meno... Questo ho detto questo ora penso.
Ho dovuto per forza di cose miscelare la mia animosità al fresco respiro, ora, quello scrittorucolo che mi è amico se ne và e faccio io il fesso, ahahah.
Son canna di fucile ed il mio maldestro è tutto il resto, da questo rigo in poi prendo possesso del testo ascoltate e farò testo quello che sfriggerà al mio pretesto di manifestar assenso ai posteriori disoccupati di mesto piangere delle mie gesta assenti e per il resto recuperare un bavette e pesto infilarli nel cesto salire in resta lesto alla mia bici e regalarmi un joint-venture... mi dai del fesso??? Siii pedalare affrontando le buche più dure, siiii pedalare, affrontando... Ecco, son arrivato, parcheggio la bici con molta cura, se vedemo dentro.
Ciaooo buteii, Com'elaa Eheheheheh, son tornate a fiorire le rosee...

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