Scritto da © Roberto - Mar, 13/03/2012 - 16:05
Più freddo del finestrino
dove posi la fronte
da fuori ti guardo
immobile e muto.
Treni stridenti
si muovono piano.
Figure frettolose
vanno e vengono.
E noi lì
come di ghiaccio
cerchiamo qualcosa da dire,
da fare
con la testa troppo piena
o troppo vuota
( fa differenza? )
per parlare.
Dovrei salire
prenderti per un braccio
trascinarti giù
buttarti in macchina
e riportarti a casa.
Potresti scendere
e dire
che so,
parto domani
o voglio stare con te
o quello che vuoi,
è uguale.
Un fischio.
Posi la mano aperta sul vetro
e te ne vai.
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