Scritto da © Stefania Stravato - Dom, 11/03/2012 - 19:31
di faccia, al canto
di marea gli occhi, qui
fronda di ciliegio, che smuovi:
a gocce, oblique
alla schiena nuda che
s'imperla, tremando
di cielo, i voli o forse
diluvi di coralli
a sperdere le vene della notte
allungate, a delta
di sontuosa superbia
forse, spini
accesi, i baci.
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