Scritto da © ferdinandocelinio - Sab, 15/09/2018 - 13:17
siedo sul davanzale della mia tristezza,
gonfio di preghiere africane e rum da due soldi.
all'angolo la larga bocca di mio padre quasi morto
mi dice:<<osserva il mio dente morte.
ti strapperà via dai tuoi sogni.>>.
ha costruito Dio quelle strade nello stomaco di mio padre?
*
ho pianto una lacrima noumenica,
scarna d'ogni struttura
eppure bagnata da una luce gigantesca.
non cedo il passo alla speranza
e vedo tutti gli dei in mio padre che muore.
*
come musiche che suonano
nelle corde vocali del silenzio
la vita ci agisce, il vuoto permane.
pensate al pensiero,
quest'erezione mattutina dell'infinito,
esso è anima della nostra anima
e vive al posto nostro nei panni di un uomo.
cosa facciamo quando siamo coscienti
se non scaricarci del nostro potere?
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