Scritto da © Piero Lo Iacono - Sab, 27/11/2010 - 20:30
(piacerà a qualcuno questa difficoltosa poesia sperimentale del 1990????)
Nelle corna dei coralli impervi
ho carezzato rami di cervi
e lividi sarmenti
di scheletri senza medulla
(COME TI CHIAMI?)
Sulla spiaggia di cemento
ho raccolto sassi di sale arginato
e schegge fuorilegge
che il mare è condannato a perdere
(MI ESTAS VIRO)
Ai miei piedi nudi
accorrevano ad accovacciarsi
le stanche teste dei cavalloni
dalle ardite criniere nibelunghe
e dai riccioli di spuma
(CHI HA FALCIATO HIROSHIMA?)
Ho caviglie di cammello,
tendini incalliti di sciacallo
e collo liscio di puledro
(¿EN QUE AÑO NACISTE?)
Ma del pinguino ho il passo goffo ed austero
pur dentro il suo algido frac bianconero
(HO DIMENTICATO LE CHIAVI A CASA!)
Erro per strade di murales,
muri di posters e di réclames
(“A MORTE I NEGRI ED I RAZZISTI!”)
Graffiti feriti i miei pensieri,
aghi spunti senza cruna per infilzarli
(SIND DIE BANKEN AM SONNTAG GEÖFFNET?)
Tra due infiniti stirato
un tiepido panno sul petto mi spalmo
(ES MEDIODĺA!)
Non finirà mai il cielo…
(SCUSI, QUANTO COSTANO LE PATATE?)
Sorpasserò lo steccato del compasso,
il suo giro circoscritto non varcato
(LES VOYAGES MÛRISSENT NOS ÂMES)
Mi sono immaginato vagone di treno senza stazione,
(QUI POUSSE LE MOISSON?)
binari in fiamme
per viaggiare sempre e non arrivare mai,
più saggio e veggente,
(WIR BRAUCHEN EINEN TRÄGER FÜR UNSER GEPÄCK)
Può incendiarsi il mare di sole sciolto,
alla scintilla d’un legno di nave asciutto
(RUFEN SIE DIE FEUERWEHR!)
Brandelli di assi galleggianti,
zattere di corpi tumefatti,
a lattughe sottomarineavvinte
(MAKE THE SIGN OF THE CROSS:
IN DE NAAM DES VADERS,
EN DES ZOONS,
EN DES HEILIGEN GEESTES)
Si dibattono i superstiti
come dentro il bicchiere di Dio
(STOP LAUGHING, CHARLIE!)
Non s’addomestica il mare
quando infuria in quel modo,
s’avvita, s’impenna,
schiuma e schiamazza,
rimbomba di mille arsenali,
fuoco di lampi e saette
di cento cannonate
(HET BLIKSEMT! HET REGENT!).
Signor Capitano, il vascello è affondato,
i marinai annegati, l’equipaggio disperso,
sterminato
(ES WAR NICHT MEINE SCHULD!)
Occhi di vetro senza pupille,
alghe i capelli
(DE QUÉ COLOR ES TU PELO?),
Conchiglie barocche le molli orecchie,
mollusche tane le narici,
arse per un sorso le gole
come le canne dei fucili dopo aver sparato
(ICH MÖCHTE EINE FLASCHE MINERALWASSER!)
Bianchi delfini fuggono a branchi, squittendo,
sirene le testoline affiorano a capolino
(¿TE MOLESTA EL SOL?).
Nemmeno uno scampato, un solo naufrago.
Chi ha gettato l’inverno sulle speranze di maggio?
(¿CUANDO VEMOS EN EL CIELO EL ARCO IRIS?)
La notte cancella tutto
(CHE GIORNO E’ OGGI?)
Spugna su una lavagna,
nera la sua coscienza
(PUO’ SVEGLIARMI A MEZZOGIORNO DOMANI?)
Troppi cristi senza più Dio,
senza padri per parricidio,
conigli per gli artigli,
(A DIO PIACENDO!)
Orfano il mondo te lo rimpasti
a tua immagine Uomo-demiurgo!
(KÖNNEN SIE UNS ZEIGEN WO WIR SIND?).
Dio non legge i giornali!
(DA IST EIN FEHLER IN DER RECHNUNG!)
Giustizia o vendetta?
(DENK ERAAN!)
Allo sciopero! Adami ed Eve di tutto il mondo!
(DARF ICH RAUCHEN?)
Non trattarci come bambini, Onnipotente!
(JE MOEST HIER NIET ROKEN!)
È il vizio di vivere la peggiore malattia!
(LA VIE NOUS TUERA !)
Ma nel giorno dei conti
chi di noi due
sarà l’imputato?
(KÖNNEN SIE DIE RECHNUNG MACHEN?)
30-12-1990
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