Non vengo questa sera per il tuo corpo,o Bestia!
Non mi accosto alla tua bocca
per mangiarti come sabbia cocente
e stamparti sulla forma della mia lingua silenziosa
Smuoverò il peccato intriso della terra dai tuoi occhi
e solcherò gli sguardi Tempestati di Impurità
a cui hai Donato Fertili Ombre
..per mani gelide
..per Cuori feriti
Sotto il tedio incurabile che versa il Tuo bacio
chiedo al letto il sonno pesante,senza sogni
librato sotto il velo segreto
dei rimorsi accolti sulle ciglia
proiettandomi come spruzzo di Luna
su di un marmo dagli Incisi Antichi
e gusterò nella mia fine
il tuo tormentato assenso
fatto di Indecenti Menzogne
"Nere"
come il Nulla che è ormai impastato nelle mie vene
donato piu' che ai morti
alla Tua stessa Vita
-Runa-
incipit da "Angoscia" di Spephane Mallarmè
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