Scritto da © Bruno Amore - Dom, 14/11/2010 - 12:10
ci lacrima insistentemente sopra
novembre, e scivola in rivoli tra le pieghe
appena percepibili dei colli assolcati
tortuosamente, quasi non volesse
arrivare a valle, dove s'asciuga
o si convoglia limacciosa nel torrente
diventando semplicemente acqua.
Opime, mammellari, lucide
quasi aliene, covano semi
e qualche primo sprazzo di verde
nascituro, carezza le zolle grige
da cui munge sostanze, ciba
possibili steli ricchi poi, a loro, volta cibo.
così ci scorre sopra anche il tempo
come un abbandono, un'attesa
della prossima cornucopia di frutti.
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