57- Un instant dans la vie d'autrui | Poesia | Piero Lo Iacono | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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57- Un instant dans la vie d'autrui

“L’anima umana è come una cipolla, tutta a strati successivi senza un nocciolo interno” (H.Ibsen, “Peer Gynt”)
 
Velo dopo velo
ti ho spogliato,
strato per strato,
come si sfoglia una cipolla,
fino alle lacrime.
E più mi avvicinavo al cuore del bulbo,
al midollo del globo,
più forti le tue resistenze mi si opponevano.
 
So che molta consolazione
si trova nel consolare.
 
Niente segreti tra noi ci si era detti.
Ma quando io ti raccontai il mio segreto
tu avevi il tuo e me lo raccontasti.
Ora i segreti non li contiamo più.
Sono così troppi che abbiamo deciso
di farci visita indossando occhiali neri
per nascondere l’espressione
e la direzione dei nostri sguardi.
 
Dicono che gli occhi siano
le finestre dell’anima,
per me è nelle mani che leggi l’anima,
per esempio se ti mangi le unghie.
Per questo nascondo le mani
quando voglio restare sconosciuto.
Quel rodersi le unghie fino al vivo.
Cannibale di me.
Autofago non per gola o per fame
ma per vizio e per vezzo.
Masticando parti di me da me stesso prodotti.
Pur trovandomi indigesto.
Punitore di me medesimo.
Se mangiare è appropriarsi
di viveri mediante distruzione.
 
Pettine senza denti.
È dura senza artigli.
Peggio senza unghie!
Non posso neanche liberare
i semi dai denti.
I miei denti dai semi.
 
Mentre agli altri le unghie
continuano a crescere oltre le dita.

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