Scritto da © Bruno Amore - Ven, 22/10/2010 - 11:21
Sempre nelle mie ansie diuturne vago
inappellabile il senso di vuoto
m'accompagna, cane senza catena
fedele al passo, alla mia destra stanca
tanto che non saprei più farne a meno.
Come lenta l'acqua solca il granito
la pena di vivere inadeguato
ha segnato più a fondo l'anima mia
facendo di me ormai tutto passato
e trepida l'attesa d'un futuro.
Eppur sento dev'esserci una soglia
tra aspettare passare oltre e pigliare
nella mani la vita, pure rischiando
di bruciare l'occasione, vivendola.
Ma resto ad aspettare un nuovo mondo
che sta lì fuori, vestito alla moda
vetrina circolare della vita
abbacinante specchio senza fondo.
Stacco ancora dal chiodo il mio vecchio trench
che alle spalle si assesta come pelle.
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