Eppure c’erano momenti ... | Prosa e racconti | poetella | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Eppure c’erano momenti ...

[img_assist|nid=8850|title=|desc=|link=popup|align=left|width=200|height=113]Eppure c’erano momenti in cui si sentiva una privilegiata.
Questione di sensibilità. Di percezione.
Viviamo in un tempo senza tempo, solo nostro, adesso, aveva detto una volta lui, sorridendo. Emozione e bellezza. Questo. L’aveva avuto. L’avevano avuto.
 
E sentirsi altri parlare, accanto. Sentire discorsi comuni. Sempre i soliti. Vedere sguardi svuotati di guizzi. Piatti. Sfocati.
E dietro vite uguali. Piatte. Sfocate. Storie misere. Miseri sogni.( Lei che aveva il fuoco conservato nell’anima)
Una ricetta di cucina. Il parrucchiere. La gonna che pende. I prezzi, il supermercato vicino. Una nuova pescheria. Arrivano solo le bollette nella posta. L’inquinamento e la politica corrotta. Ma la televisione non la vedi mai? E i valori che, ti ricordi com’era prima? Prima.
Si ricordava com’era lei, prima.
E le veniva da sorridere. Prima era un po’ di meno.
 
Certo, quegli occhi. Quell’azzurro. Quei precipizi, quei gorghi. Certo. Non è che adesso non le venisse voglia. Ogni tanto.
Ma ormai ce l’aveva dentro.
Vederli o no, in fondo, non era più così importante.
Se ne stava a leggere, quieta, e a tratti posava il libro sulle gambe e guardava fuori della finestra. L’azzurro. Ecco. Era proprio quello il colore. Proprio così.
 
A volte si diceva, dai, in fondo se l’avessi appena salutato, adesso, un attimo fa, non sarebbe lo stesso? Cosa avresti di diverso?
Cosa sentiresti di diverso? Ormai. Queste nostre vite sono già tutte programmate, incasellate. Non possiamo inventarci niente. L’ingranaggio va avanti. Non possiamo cambiarlo. O infilarci qualcosa in mezzo.
O impedire i cambiamenti.
Quello che non sarebbe mai cambiato, comunque, era  il fatto che aveva adesso impresse nella memoria emozioni che mai avrebbe pensato di provare. Non adesso. Non alla sua età. Piaceri, anche.
 
La vita è molto più del semplice vissuto. È quello che c’è prima, in testa. Prima di un qualsiasi avvenimento. È quello che resta, dopo. È il ricordo che ormai è tuo, per sempre. E puoi tirarlo fuori e annusarlo e leccarlo e masticarlo e assimilarlo. Saziartene.
È tuo.
Qualunque cosa fosse mai accaduta ancora.
Tutto il tempo possibile che le fosse concesso, ancora.
Niente avrebbe rubato mai più tutto quello che era stato.
La sua vita era una torre in costruzione. E nessun mattone si sarebbe sprecato.
(by poetella)

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 4 utenti e 4623 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Francesco Andre...
  • Antonio.T.
  • Il Folletto
  • Ardoval