Andiamo al ristorante!
Ci assegnano un tavolo in una posizione che definire infelice è un gran complimento… ad ogni portata, ad ogni passaggio i camerieri, mi sbattono sulla sedia… qualche vassoiata leggera sulla nuca. Ero capotavola, cinque ore di pranzo alla Fantozzi… si alzano tutti… fra una portata e l'altra passa mezz'ora, e un fiume di gente mi sbatte addosso. Se c'è una cosa che odio è che mi vengano addosso.
Un cameriere a mezzo metro da me, fa cadere rovinosamente a terra due flute con il sorbetto al limone, puliscono rapidamente alla ben che meglio... non ne posso più che mi sbattano tutti addosso... tolgo la giacca dalla sedia certa che sarebbe stata macchiata, sono incavolata nera.
C'è un rompicoglioni sui dieci anni ben tarchiato, che da un'ora e mezza corre avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro. Oltre a sbattere ad ogni passaggio sulla mia sedia, ci si attacca con le mani unte, facendo un saltello.
Gli chiedo gentilmente di sedersi al suo tavolo, ci va, dopo un minuto altre dieci corse con frenata sgommante e saltello sulla mia sedia. I suoi genitori e parenti, seduti sereni chiacchieravano beati in zona tranquilla, laterale, e nessuno di loro si curava del rompicoglioni, tantomeno gli diceva di sedersi.
Ho guardato i miei commensali con occhi insanguinati proferendo queste parole:
<<ADESSO SI FERMA!...>>
Le mie sorelle, capendo la cattiveria che era montata dentro di me, mi hanno detto in coro:
<<NO DAI, MANU!>>
Mi sono girata leggermente... ho accavallato la gamba destra sulla sinistra, un po' di più nel momento in cui il rompicoglioni paonazzo passava beffardo.
Avevo bellissime scarpe nere col tacco a spillo...
Ha fatto un volo atterrando con la bocca: un tonfo enorme per un rompicoglioni così piccolo, pensai...
Mi ha guardata con la bocca gonfia appena un po’ sanguinante indicandomi col dito ed il braccio destro teso dicendo a gran voce:
<<E' STATA LEI! >> e i genitori scusandosi per l'accusa infamante del figlio, quasi lo picchiavano per ciò che diceva...
E io tranquilla: <<Tesoro ti sei fatto male?>>
E i suoi a dirgli, <<sei scivolato sul sorbetto, sono due ore che corri avanti e indietro>>.
Col sacchetto di ghiaccio sul labbro, mi guarda seduto composto al suo bel tavolo tranquillo in zona laterale… se potesse m'incenerirebbe.
<<Per fortuna è Natale!>> ha esclamato mia figlia: <<Pensa… se fosse stato un giorno qualunque!>>
E poi abbiamo riso così di cuore, che penso sia stato il Natale più divertente da dieci anni a questa parte.
Rilassatevi!
Quest’anno, pranzeremo a casa mia…
Potete lasciar liberi i rompicoglioni e mangiare tranquilli nel vostro bel tavolo in zona laterale.
Buon Natale!
Un bacio Manu
- Blog di Manuela Verbasi
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