Scritto da © Piero Lo Iacono - Mer, 29/09/2010 - 19:14
E pianse Alessandro (1) vedendo
i confini del suo regno. Perché
ora non c’erano più terre
da conquistare. Né argini o margini
da combattere e desiderare.
Voragini in un recinto.
i confini del suo regno. Perché
ora non c’erano più terre
da conquistare. Né argini o margini
da combattere e desiderare.
Voragini in un recinto.
Il giorno è sul finire. Verrà
la rondine dal petto bianco
a beccarmi gli occhi.
Nostalgia di felicità! Di ciò
che guardo non guardato.
Di ciò che non si è avverato.
Le scie dei camini mi spingono
alle ascensioni. A puntare al sole
pur avendo la coda più lunga delle ali.
Nessuna ferita duole più di quella che
ferisce la nostra vanità vestita d’onore.
Ape che lascia nella puntura il
pungiglione. Anche la mosca
delle carogne, il mosquito
delle fogne soffre il suo Spleen,
la sua losca Sehnsucht.
la rondine dal petto bianco
a beccarmi gli occhi.
Nostalgia di felicità! Di ciò
che guardo non guardato.
Di ciò che non si è avverato.
Le scie dei camini mi spingono
alle ascensioni. A puntare al sole
pur avendo la coda più lunga delle ali.
Nessuna ferita duole più di quella che
ferisce la nostra vanità vestita d’onore.
Ape che lascia nella puntura il
pungiglione. Anche la mosca
delle carogne, il mosquito
delle fogne soffre il suo Spleen,
la sua losca Sehnsucht.
La piccola venditrice di cielo
mi ha detto che sulla mano sinistra
c’è quello che ho fatto dalla nascita
e sulla mano destra quello che farò.
E mi ha previsto che sarò infelice
perché qualsiasi cosa desideri
si troverà sempre ALTROVE.
mi ha detto che sulla mano sinistra
c’è quello che ho fatto dalla nascita
e sulla mano destra quello che farò.
E mi ha previsto che sarò infelice
perché qualsiasi cosa desideri
si troverà sempre ALTROVE.
(1) Alessandro Magno
»
- Blog di Piero Lo Iacono
- Login o registrati per inviare commenti
- 2488 letture