Il luogo del raduno

Non di stirpe nobile
ma del lignaggio dei miscredenti
guitti, attori di passaggio;
due mele per pranzo
vino e pane a cena,
ecco son io brava gente
l'Errante delle terre bianche.

Non so nemmeno usare la chitarra,
invero provai ad impararla,
ma con disastrosi risultati,
così m'arresi
e mi misi a narrar le storie
e mi soprannominarono
l'Errante delle Terre Bianche;
cosa volessero dire
non chiedetelo a me,
che poi,
per mia abitudine invento.

Sono solo
qui
al sentiero della Gran Luna
a cercare l'accampamento
del luogo del raduno,
se siam guitti,
streghe,
fate o negromanti,
non so dirvi
o se lo so non lo svelo.

I fuochi sono accesi
e sento odor d'arrosto,
scusate debbo andare,
parleremo di guerre
d'esorcismi
d'ingiustizie
di re e regnanti
di cavalieri violenti e sanguinari
e d'illusi cercatori
di calici inesistenti.

Ci saran donne belle e donne brutte
e uomini di ogni color di pelle,
mancheranno solo
i faccendieri
i perfidi
e i ricattatori di Trebisonda
che di magia non han nulla
se non brufoli nel sedere.

Vado,
le danze
son inziate
buona sorte
brava gente.