Scritto da © Manuela Verbasi - Lun, 06/09/2010 - 17:32
Coi finestrini aperti l'aria di treno arrossa la gola, così la testa ovattata preannuncia lo stato febbrile. E' primavera di tenerezze, in un quasi giorno fermo d'estate alla fine, e piroetto da un ricordo fresco a uno caldo, contenta di arrivarti. Se penso, alla malinconia dell'occhio a sera, mi faccio viola a strati spessi e ti raggiungo. Rammento i baci uno ad uno, e li racchiudo in petto.
Sono una rosa, così mi sento e ti profumo.
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