Scritto da © Laura Lapietra - Sab, 09/09/2023 - 21:31
Vi è quel pelago
di pensieri erranti
tra i fili danzanti d'erba
coi suoi petali svelleri,
nel soffio del vento
nel polline fecondo
di lacrime di catarsi,
e con essi si innalzano
mute voci del mio io
vagante politeista
braccando congrue braccia,
per raccontare sottovoce
fiabe di realtà nascoste
e nimuti sogni
che come evanescenti astri
di pensieri erranti
tra i fili danzanti d'erba
coi suoi petali svelleri,
nel soffio del vento
nel polline fecondo
di lacrime di catarsi,
e con essi si innalzano
mute voci del mio io
vagante politeista
braccando congrue braccia,
per raccontare sottovoce
fiabe di realtà nascoste
e nimuti sogni
che come evanescenti astri
svaniscono pian piano,
piccoli atolli lontani
ove io come piccola indigena
dispersa nel tempo
non regno in ilarità
ma disperdo i miei anni
nei gomitoli delle esperienze,
nel fiato lacunoso
di quelle congetture
che sanno arrestare
la bellezza più pura
del volto del mio cuore,
una cinerea fine
colorata di disincanto.
piccoli atolli lontani
ove io come piccola indigena
dispersa nel tempo
non regno in ilarità
ma disperdo i miei anni
nei gomitoli delle esperienze,
nel fiato lacunoso
di quelle congetture
che sanno arrestare
la bellezza più pura
del volto del mio cuore,
una cinerea fine
colorata di disincanto.
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