Scritto da © Alexis - Sab, 21/08/2010 - 11:55
Certe cose non mi sorprendono più, non mi lasciano il segno, nemmeno mi scalfiscono.
Sono le cose più superficiali, quelle sulle quali, solitamente, si gioca per trovare punti di contatto fra le persone... ma a me, questi punti, non interessa più trovarli.
Non cercate di conquistarmi parlandomi di musica o cercando di stupirmi e strabiliarmi con le vostre passioni affini alle mie, non caricatevi di pesi che non riuscireste a reggere, perché enormemente gonfiati al solo scopo di metterli in mostra, non mostratemi il vostro ego falsificato e vestito a festa per l'occasione. Io porto sempre uno spillo con me e tiro sempre i fili che sporgono.
Rimanete nudi.
Semplicemente nudi, con le vostre anime in mano ed i vostri cuori pulsanti di sangue puro e rosso vivo.
Non cercate di coprirvi, mostratevi per ciò che siete.
Io così mi presenterò a voi, immersa nella medesima nudità, con il medesimo cuore, il medesimo sangue, la medesima anima.
Peseremo il nostro essere sulla bilancia della Verità e scopriremo di avere pari peso, di essere simili, ma non forzatamente uguali. Meravigliosamente diversi e affini al contempo. Lì scopriremo che sono i nostri angoli aguzzi, le nostre incrinature ad affascinarci, che sarà il nostro sguardo contrito, il nostro cuore fuori tempo a renderci indicibilmente perfetti, i nostri colori complementari a formare l'armonia di una caotica tavolozza.
Allora e solo allora i sorrisi acquisteranno più valore, le affinità autentiche emergeranno senza veli, senza maschere, senza gonfiori e saremo finalmente pronti a tenderci la mano, così, come bambini che si destano per la prima volta da un sogno, che cercano l'affetto sincero e sicuro dell'altro.
Soltanto quando la bilancia sarà in equilibrio, capiremo di non esserci estranei. Capiremo di essere fratelli.
Sono le cose più superficiali, quelle sulle quali, solitamente, si gioca per trovare punti di contatto fra le persone... ma a me, questi punti, non interessa più trovarli.
Non cercate di conquistarmi parlandomi di musica o cercando di stupirmi e strabiliarmi con le vostre passioni affini alle mie, non caricatevi di pesi che non riuscireste a reggere, perché enormemente gonfiati al solo scopo di metterli in mostra, non mostratemi il vostro ego falsificato e vestito a festa per l'occasione. Io porto sempre uno spillo con me e tiro sempre i fili che sporgono.
Rimanete nudi.
Semplicemente nudi, con le vostre anime in mano ed i vostri cuori pulsanti di sangue puro e rosso vivo.
Non cercate di coprirvi, mostratevi per ciò che siete.
Io così mi presenterò a voi, immersa nella medesima nudità, con il medesimo cuore, il medesimo sangue, la medesima anima.
Peseremo il nostro essere sulla bilancia della Verità e scopriremo di avere pari peso, di essere simili, ma non forzatamente uguali. Meravigliosamente diversi e affini al contempo. Lì scopriremo che sono i nostri angoli aguzzi, le nostre incrinature ad affascinarci, che sarà il nostro sguardo contrito, il nostro cuore fuori tempo a renderci indicibilmente perfetti, i nostri colori complementari a formare l'armonia di una caotica tavolozza.
Allora e solo allora i sorrisi acquisteranno più valore, le affinità autentiche emergeranno senza veli, senza maschere, senza gonfiori e saremo finalmente pronti a tenderci la mano, così, come bambini che si destano per la prima volta da un sogno, che cercano l'affetto sincero e sicuro dell'altro.
Soltanto quando la bilancia sarà in equilibrio, capiremo di non esserci estranei. Capiremo di essere fratelli.
Alexis
20.08.2010
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