Scritto da © Laura Lapietra - Lun, 08/11/2021 - 15:13
Novembre
Timido come un bambino
il sole sbircia
dietro alle nuvole
che si prendono per mano
il sole sbircia
dietro alle nuvole
che si prendono per mano
come sorelle amiche,
a formare un'unica
lastra di marmo grigio perla
che si specchia sul volto
a formare un'unica
lastra di marmo grigio perla
che si specchia sul volto
pallido e silenzioso
del lago adagiato ai piedi
di questa collina
dalle tinte aranciate
nei suoi rossori più intensi,
del lago adagiato ai piedi
di questa collina
dalle tinte aranciate
nei suoi rossori più intensi,
mentre salutano il nuovo giorno che nasce,
quando calmo se ne sta
nella sua eterna posa
in quel sonno delle prime ore
quando calmo se ne sta
nella sua eterna posa
in quel sonno delle prime ore
dalle tenue luci di questo mattino.
Lui, indeciso
se sorridermi e scaldarmi
coi sui luminosi raggi
o imbronciarsi versando
le sue lacrime capricciose
sul mio capo,
se sorridermi e scaldarmi
coi sui luminosi raggi
o imbronciarsi versando
le sue lacrime capricciose
sul mio capo,
il mio sole oggi non sa imporsi
beffeggiandosi indisturbato
del mio intimo!
E imbroglione è quel vento fresco
e scherzoso che si innalza
avanzando da lontano
a risvegliare le folte chiome
e scherzoso che si innalza
avanzando da lontano
a risvegliare le folte chiome
degli alberi che ondeggiano distratte
come una danza spasmodica
a sciogliere
le loro foglie rivelandole bronzate
le loro foglie rivelandole bronzate
nel fruscio
della loro inconfondibile voce,
della loro inconfondibile voce,
un dialogo comprensibile
per l'anima pregna
di sensibilità accentuata
nella meditazione di un cuor profondo
per l'anima pregna
di sensibilità accentuata
nella meditazione di un cuor profondo
che sa percepire quei segreti
dell'essere spirituale
della natura del mondo,
dell'essere spirituale
della natura del mondo,
raccolto nella preghiera protesa all'ascolto,
senza un rosario in mano.
E i fili d'erba del mio giardino
che i miei occhi intravedono
non hanno più quel peculiare profumo
senza un rosario in mano.
E i fili d'erba del mio giardino
che i miei occhi intravedono
non hanno più quel peculiare profumo
dei loro fiori
ad adornare quei loro movimenti sereni
ad adornare quei loro movimenti sereni
ad allietare l'anima mia
nei giorni che verranno,
e l'eco del cuculo
che risuona nell'aria è lontano,
è altrove,
si farà attendere ancora,
dopo il freddo,
dopo la pioggia,
dopo la neve,
dopo i camini accesi con la sua legna
si farà attendere ancora,
dopo il freddo,
dopo la pioggia,
dopo la neve,
dopo i camini accesi con la sua legna
e le caldarroste,
e le corte giornate intorpidite
e le corte giornate intorpidite
dal cattivo suo umore,
dopo le serate chiuse in casa
dopo le serate chiuse in casa
in compagnia e non,
solo allora lo sentirò cantare al cuore r
solo allora lo sentirò cantare al cuore r
iportando la primavera nelle mie narici.
Ricordavo poi trasognante
in frammenti di nostalgia
la mia antica betulla triste
e gialla nella caduca
dei suoi innumerevoli sorrisi
in frammenti di nostalgia
la mia antica betulla triste
e gialla nella caduca
dei suoi innumerevoli sorrisi
quando accarezzava lieve
le mie gote di adolescente,
baci autunnali!
Quella che regnava una volta
le mie gote di adolescente,
baci autunnali!
Quella che regnava una volta
nell'altra mia casa,
quella di una volta.
quella di una volta.
Formidabile nel suo abito
color giallo brillante mesto
a oro vivido in quegli autunni
a oro vivido in quegli autunni
che si ripetevano nel ciclo del tempo,
e questo è uno di quelli! Come starà!?
Il mio sorriso è uno scolpito malinconico
Il mio sorriso è uno scolpito malinconico
nel segreto ricordo del mio essere
nel volo della reminiscenza,
la rivedrò serena nel sogno
nel volo della reminiscenza,
la rivedrò serena nel sogno
agghindare la sua criniera di verde vellutato
a primavera,
e sarà ancora lontana,
dovrà aspettare perché
prima dovrà indossare
il suo solito lucido argento,
e sarà ancora lontana,
dovrà aspettare perché
prima dovrà indossare
il suo solito lucido argento,
per poi essere grigio
con lenticelle orizzontali,
lei mia confidente che mi
ha visto piangere, gioire,
e aver mal di pancia!
Nel sole, nel vento e sotto
la pioggia del giorno
e della notte, ripenso a lei
e penso che è solo novembre,
con lenticelle orizzontali,
lei mia confidente che mi
ha visto piangere, gioire,
e aver mal di pancia!
Nel sole, nel vento e sotto
la pioggia del giorno
e della notte, ripenso a lei
e penso che è solo novembre,
dietro la finestra ove il suo vetro
non riflette l'espressione dei miei sogni
e ricordi, ma solo il mio volto
e ricordi, ma solo il mio volto
perso e condizionando
dai rivoli del tempo, forse.
La mia dolce micia d
dai rivoli del tempo, forse.
La mia dolce micia d
al pelo lungo e bianco mi fa le fusa,
e come per incanto
mi risveglio con lei in braccio
e come per incanto
mi risveglio con lei in braccio
in un appagante sussulto,
e fiduciosa guardo il presente
e fiduciosa guardo il presente
nella stanza della mia casa,
tra le mie cose e i miei affetti,
confidandole a gran voce
guardando nell'azzurro
dei suoi occhietti,
che è solo novembre,
nel muso lungo plumbeo
del sole che oggi
ha tutta l'aria di non
voler splendere nella
sua bella posa lì in alto
oltre il coro delle nubi
in quel rombo di tuono
che ha appena emanato.
Or piove a dirotto
e sono solo le otto,
ma in cuor mio
sono serena dentro!
dei suoi occhietti,
che è solo novembre,
nel muso lungo plumbeo
del sole che oggi
ha tutta l'aria di non
voler splendere nella
sua bella posa lì in alto
oltre il coro delle nubi
in quel rombo di tuono
che ha appena emanato.
Or piove a dirotto
e sono solo le otto,
ma in cuor mio
sono serena dentro!
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