Scritto da © Carlo Gabbi - Ven, 23/10/2020 - 00:34
Parte due
Era sera e le ragazze, Mirella di otto anni e Patrizia di dodici, erano assieme alla nanny Inglese che il padre aveva assegnato loro un anno prima. Era una anziana signora che ancora presentava la rigida tipica educazione inglese del passato, ma che provava affetto verso le ragazze di cui era responsabile.
Tra loro parlavano unicamente quella lingua e le due ragazze ne erano ormai completamente padrone.
Squillò il telefono e Mirella corse a rispondere.
‘Ciao Papa`, come stai? Ti stiamo aspettando, Mama` è arrivata ieri sera.’
‘Non posso venire ora Mirella, ho affari importanti. Domani sera vado negli Emirati per una settimana. La mamma è lì, Dille che le voglio parlare.’
Sta parlando con Grandpa`, la chiamo ora, aspetta...’
‘Mama`, Papà è al telefono, ti vuole parlare...’
‘Di` a tuo padre che ora non ho tempo..., se mi vuole sa come venire...’
‘Papa`, sei li`? ... La mamma è occupata ora.’
‘Dille che mi chiami domani mattina in ufficio...’
‘Mama` dice che non potrà domani. Ha detto che se le vuoi parlare devi essere tu a venire.’
‘Santa pazienza, Mirella. Dille che non posso lasciare gli affari e che vado via per una settimana. Ciao baci a te ed a Patrizia. Vi telefono quando ritorno.’
“E così fu.” commentò tra sé e sé Gianna. Questo è tutto quanto ha da dirmi. Non conto più nulla nella sua vita, definitivamente. Devo decidere il mio futuro. Chissà, forse Lorenzo potrà consigliarmi.
Gianna se ne stava tutta rannicchiata sul sofà con lo sguardo perso nel nulla. Rinvangava nel suo passato. Alla fine concluse che non c’era stato nulla di buono per lei. Il passato è passato. L’unica risposta è solamente nel mio futuro!
~*~
Al suo rientro serale Lorenzo trovò che Gianna era ancora come l’aveva lasciata, tutta raggomitolata su se stessa sopra il sofà. Aveva un aspetto sofferente e sentì una grande tenerezza e compassione per lei. Intuì quanto le era successo. Nonostante questo le domandò,
‘Cos’e che non va Gianna? Ti vedo stressata.’
‘Ciao Papa`. È stato un giorno maledettamente lungo e come gran finale Paolo mi ha dato il colpo di grazia quando ha chiamato al telefono. Ha rinunciato di venire a trovarmi. Ha detto che parte domani per il Medio Oriente e sarà via un’intera settimana.’
‘Benedetto figliolo. Ma come aspetta di chiarire le cose con te? Mi preoccupa alquanto. Cercherò di telefonare e parlare con lui prima che parta. Hai mangiato? Vieni, ceneremo insieme e poi parleremo un po’, se te la senti.’
‘Promettimi una cosa, Lorenzo. Stai con me a lungo stasera. Ho bisogno di avere qualcuno che mi sia vicino e ho pure bisogno dei tuoi consigli. Non so dove e come incominciare per dirti tutte le pene che sono racchiuse in me.’
‘Saro` con te, va bene? Dopo cena cercherò una buona bottiglia di vino in cantina e ce la berremo mentre ci confideremo molte cose. Sarò il tuo confessore e tu il mio. Ho anch’io molti segreti da raccontarti che mai ho detto ad alcuno. Penso che le mie esperienze passate possano esserti di aiuto. Parlerò io per primo, dandoti tempo di raccogliere il tuo pensiero. Va bene così Gianna?’
‘Va bene Papa`. Penso pure che un paio di bicchieri del tuo vino prediletto mi aiuteranno a dissipare il malumore in me.’
Avevano cenato, e Lorenzo l’aveva pure fatta sorridere con un paio di storielle amene che l’avevano distolta dal pensiero che la opprimeva.
Ora erano ritornati nel salotto, di fronte al caminetto acceso. Gianna si era distesa sul sofà e Lorenzo le aveva coperto le gambe. Ora sedeva di fronte a lei, sulla sua poltrona favorita di pelle e tra loro vi era un tavolino con sopra una bottiglia di Verduzzo Grigio e due flûte. Dal fuoco nel caminetto proveniva una luce tenue ed era accesa unicamente una lampada su un tavolino d’angolo che rifletteva all’intorno una luce tiepida e riposante. Entrambi erano mentalmente pronti a quella chiacchierata che avrebbe donato la pace intima e condotto Gianna sul sentiero di una nuova e migliore vita.
‘Mia cara Gianna, penso non vi sia nulla di meglio che una lunga chiacchierata capace a svuotare il sacco dei tuoi dispiaceri. Sono sicuro che alla fine di essa, molte cose saranno cambiate e la tua visione per il futuro sarà migliore. Da quanto intuisco la tua teoria sull’amore è una sola, basata sulle tue esperienze con un solo uomo, mio figlio Paolo. So che tu gli sei stata sempre fedele e lo hai amato come il tuo unico uomo e marito. Ma sembra che Paolo non lo sia altrettanto con te. Dimmi, è così come stanno le cose tra te e Paolo?’
‘Si, purtroppo le cose si stanno trascinando lungo questo sentiero e credo stiano peggiorando. Sei mesi fa sono andata a Londra per dargli tempo di riconsiderare i nostri rapporti. Poi, la scorsa settimana lui ha telefonato insistendo che ritornassi a casa con lui, ma cosa ha fatto? Mi ha piantato all’aeroporto e tu hai dovuto venire a prendermi. Ora ha trovato tutte le buone scuse per lasciarmi qui mentre lui se ne va nel Medio Oriente per una settimana, e sono sicura che non sarà solo. Dimmi un po’, Lorenzo, cosa devo fare?’
‘Mia cara Gianna, sei ancora giovane e non ti devi scoraggiare. Le tue ragazze stanno crescendo e hanno una nanny che le può accudire, dando a te più tempo libero. Ora ascolta il mio consiglio e spero lo accetterai. Non devi mai dire no all’amore se questo nuovamente si affaccerà nella tua vita. Sappi che in ognuno di noi esiste una parte segreta e nascosta. È lì che potrai trovare nuovamente la forza in te. Quella può essere la fonte per riservarti la gioia di amare nuovamente ed essere felice. Forse tu fino ad oggi hai creduto che il tuo amore fosse unicamente Paolo. Ma lui continua a rifiutarti. Questo avviene spesso, specialmente in amore. Se insisti a proseguire sulla quella via, questa non ti porterà mai ad una conclusione felice. Ma se ascolti te stessa, inaspettatamente un giorno, troverai nascosto dietro un angolo amore e felicità.’
‘Cosa mai intendi dire? Vuoi indurmi a lasciare Paolo?’
‘Non esattamente, Gianna. Ti chiedo solamente di lasciare aperto uno spiraglio sopra di te e sul mondo che ti circonda, e di guardare con realtà alla vita. Lascia che il tuo cuore sia il giudice dei tuoi sentimenti.’
‘Capisco cosa intendi. Forse hai ragione. Sembra che Paolo continui ad allontanarsi da me e questo non da molte possibilità di un miglior futuro.’
‘Posso dirti di più`, mia cara Gianna. Anch’io un giorno inaspettatamente sono venuto a conoscere cosa fosse il vero amore.’
‘Veramente? Con tua moglie Rosina? E come mai dopo tanto amore, oggi vivete separati?’
‘No. Non era Rosina. Ero cinquantenne quando per la prima volta nella mia vita mi trovai ad essere innamorato come se fossi un ventenne.’
‘Ma poi, perché hai continuato a vivere insieme a Rosina se amavi un’altra donna?’
‘Sono sbagli che costano. È per questo che ora ti parlo in assoluta sincerità. Non voglio che anche tu debba soffrire se un giorno dovessi incontrare l’amore.’
‘Capisco...’
‘Vedi la mia vita insieme a Rosina fu completamente un’altra cosa. Eravamo molto giovani quando ci incontrammo ad una festa universitaria. Era molto bella allora e molti ragazzi la corteggiavano, desideravano averla al loro fianco per tutta la serata e ballare con lei. Io me ne stavo seduto lì vicino, sorseggiando una bottiglia di birra e parlavo con Sandro, si quello stesso Sandro che poi diventò uno dei soci della compagnia che formammo alcuni anni dopo. Ma entrambi, anche se parlavamo di sport o qualche altra cosa del genere, nello stesso tempo guardavamo quanto avveniva attorno a noi. Quella sera Rosina ballò con diversi ragazzi, poi tra un ballo e l’altro, mentre civettava un po` con tutti i suoi ammiratori, incominciò a guardarmi con insistenza facendomi capire che voleva ballare con me. Mi ci volle tempo prima che compresi cosa volesse, ma poi, al ritorno di un ballo mentre mi passava vicino, mi disse, "il prossimo ballo è il nostro, Lorenzo."
‘Vuoi farmi credere che fu Rosina che incominciò a farti la corte? Ma dai, non posso crederci!’
‘Si, proprio così, e in questo modo continuò la nostra unione per i successivi quarantacinque anni.’
‘Ma ci sarà ben stato un po` di romanticismo, vero? Mica ti sarai fatto accalappiare facilmente, l’avrai ben scelta tra altre ragazze che conoscevi.’
‘Be`, un po` di calore e desiderio ci fu senz’altro, all’inizio. Ma mai fu con lei, o con altre ragazze, quell’incontrollabile sentimento che si prova quando sei veramente innamorato. Lo capii solamente al momento che incontrai Margot.’
‘Sicché Margot fu il tuo vero amore? Ma come hai potuto mantenere il segreto senza che mai trapelasse tra le chiacchere milanesi, dove eri ben conosciuto?’
‘Ti racconterò di Margot al più presto, ma prima lasciami dire qualcos’altro della mia vita fino a quando la incontrai.’
‘Va bene. Ma sappi che mi hai incuriosito molto rispetto quella misteriosa Margot ... questa rivelazione è una grande sorpresa.’
‘Vedi Gianna, a quei tempi ero ancora giovane, e sebbene fossi abbastanza attraente, non ebbi mai il talento di un dongiovanni. Rosina era una tra le più belle ragazze in circolazione ed ero invidiato da tutti i miei amici. Lasciai che fosse lei ad organizzare la mia vita, ed un paio d’anni dopo, quando lei mi disse che era giunta l’ora di sposarci, dissi sì. Sapevo che in quel modo avrei potuto dedicarmi completamente al mio lavoro. E in tutti quegli anni dedicai le mie energie per raggiungere la massima produttività nel mio lavoro. Qualche anno dopo io con altri tre soci formammo la nostra compagnia chimica, principalmente dedicandoci a quei prodotti necessari per lo sviluppo tecnico. Divenimmo competitivi su scala nazionale prima e poi cercammo mercati internazionali. Ci volle molto lavoro e sacrifici, ma alla fine giungemmo a quello che siamo ora.’
‘Mi vuoi dire allora che non ti curavi della famiglia e dei tuoi due figli?’
‘Non esattamente. Io e Rosina ci eravamo divisi i compiti. Lei aveva bisogno sempre di una maggiore quantità di denaro per soddisfare ai suoi mille desideri. Da quel giorno guadagnare sempre di più divenne il mio impegno familiare lasciando a Rosina il compito di accudire i figli e la casa. Furono per quelle necessità, che incominciai ad andare in giro per il mondo ed a poco a poco gli affari fiorirono al meglio.’
‘Sicché fosti tu a preparare la strada a Paolo, e a quanto pare lui ha imparato bene il lavoro. Quindi indirettamente tu sei responsabile per il mio matrimonio fallito, non è vero?’
‘Non mi hai compreso, Gianna. Per ben quindici anni quando ero in altri paesi, mi dedicavo completamente soltanto al lavoro. Quanto avvenne con Margot fu una cosa più recente e inaspettata. Mi stupii che in me era nato il sentimento d’ amore verso una donna che non fosse mia moglie. Semplicemente accettai Margot, il suo amore, e tutte quelle piacevoli sensazioni che ne nacquero.’
‘La tua Margot sta divenendo misteriosa. Ma quando incomincerai a parlarmi di lei?’
‘Suppongo molto presto. Ma forse non stasera. Ora penso che sia tu a dovermi parlare un po` di te stessa.’
~*~
Fine parte due
~*~
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