Scritto da © Nievdinessuno - Lun, 01/06/2020 - 10:28
Sento l'attenzione della terra,
naviga sui chicchi,
dentro il pensiero.
Nel pensiero
la primavera è lontana
ed il tempo s'infila
nella stanza di una formica.
La formica lo giostra,
poi lo perde.
L'esistenza è un recinto
dal quale non si può fuggire.
Fuggire non è per i poeti,
né per gli attori,
forse per la formica.
Così per gioco
ho inventato una mollica
conficcata dentro
la costola più alta
della poesia.
Lì ho incastrato
i poeti e gli attori,
il palcoscenico
che il Mondo
voleva sottrarmi.
Ed anche la formica
sapeva bene
rintanarsi nel legno,
risalire alla sua memoria.
naviga sui chicchi,
dentro il pensiero.
Nel pensiero
la primavera è lontana
ed il tempo s'infila
nella stanza di una formica.
La formica lo giostra,
poi lo perde.
L'esistenza è un recinto
dal quale non si può fuggire.
Fuggire non è per i poeti,
né per gli attori,
forse per la formica.
Così per gioco
ho inventato una mollica
conficcata dentro
la costola più alta
della poesia.
Lì ho incastrato
i poeti e gli attori,
il palcoscenico
che il Mondo
voleva sottrarmi.
Ed anche la formica
sapeva bene
rintanarsi nel legno,
risalire alla sua memoria.
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Inserito da live4free il Ven, 05/06/2020 - 16:21. #
C'è sempre un filo nei tuoi scritti, un legame viscerale con la terra e anche con le parti del corpo, come fossero pezzi della natura stessa, un tutt'uno che si mescola, si impasta fino a sprigionare un senso che é sempre difficile afferrare da qui, dall'esterno.
'Fuggire non è per i poeti' infatti, i poeti si fermano, scandagliano, sviscerano fino a tirare fuori le sensazioni più nascoste anche a loro stessi e quelle emergono improvvisamente, spesso lasciandoli stupiti e placati.
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