Scritto da © taglioavvenuto - Gio, 24/10/2019 - 19:26
A: suoni ad immagini
Oggi, per andare a passeggio mi sono seduto ad un tavolino, rotondo
senza angoli come i seni dell'amore, a capezzoli puntuti
quando sono provocati dal rotondo, schiacciati dai desideri più infimi.
Appena visto che riuscivo ancora ad alzarmi, a sospirare a un lontano ricordo
indovinare mollezze di un ventre che s'innalza, l'atticcio che dal mezzo dell'incapsulato
si piega al mistero della carne, dalla bellezza di una creazione mi si è piegato il capo.
Vorrei che le parole varcassero il mostro umano, fino a quando non
avesse fine.
Vorrei fossi una capinera che di dolcezze uccide; apparirmi una pipistrella che, cieca, batte
le ali contro la caverna. Polsi e palme indietro; a sera, con il planarsi
delle spire, indietreggeresti anima ad ammirarne i guasti. Sorriderne insieme, a due denti cavi, attaccati dalle vespe al culo per tanto volo alle pareti.
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