Scritto da © Fausto Raso - Mar, 02/07/2019 - 10:57
Di primo acchito il titolo sembra errato, ma...
La norma generale stabilisce che il verbo concorda con il soggetto nel numero (singolare e plurale) e nella persona: io parlo; tu cammini; noi leggiamo; essi dormono. Se la proposizione ha due o piú soggetti il verbo si mette - stando alla norma generale - nella forma plurale: Giovanni e Carlo erano amici d'infanzia. C'è, tuttavia, una deroga alla norma generale, ossia il verbo può prendere tanto la forma singolare quanto quella plurale nei casi seguenti:
a) quando il soggetto è rappresentato da un nome collettivo seguito da un complemento di specificazione: un gruppo di scolari partí per una gita, ma anche partirono;
b) quando i soggetti sono separati tra loro dalle congiunzioni disgiuntive "o", "oppure", "né": né la persuasione né la forza è bastata, ma anche sono bastate;
c) quando i soggetti sono riuniti dalla preposizione "con": Giovanni con Daniela era in giardino, ma anche erano;
d) quando i soggetti inanimati (non persone o animali, quindi) sono considerati un "tutt'uno", vale a dire quando esprimono un'unica idea: l'amore e la comprensione del padre fu determinante per l'educazione del figlio, ma anche furono (determinanti);
e) quando i soggetti si intendono riferiti a uno stesso verbo: tuoni, fulmini e grandine si abbatté sul paese, ma anche - e in questo caso forse è meglio - abbatterono.
Un'ultima notazione importante per non commettere errori. Quando i soggetti sono di genere diverso - non ce ne vogliano le gentili lettrici; eventualmente trascinino in tribunale la grammatica italiana per "sessismo" - il verbo si pone nella forma plurale maschile: Susanna, Pasquale e Caterina furono aspramente rimproverati dal capufficio. Se si tratta, però, di soggetti inanimati (cioè di "cose") il verbo può concordare con il soggetto piú vicino (accordo "per attrazione"): aerei e navi furono avvistate, ma anche avvistati.
La norma generale stabilisce che il verbo concorda con il soggetto nel numero (singolare e plurale) e nella persona: io parlo; tu cammini; noi leggiamo; essi dormono. Se la proposizione ha due o piú soggetti il verbo si mette - stando alla norma generale - nella forma plurale: Giovanni e Carlo erano amici d'infanzia. C'è, tuttavia, una deroga alla norma generale, ossia il verbo può prendere tanto la forma singolare quanto quella plurale nei casi seguenti:
a) quando il soggetto è rappresentato da un nome collettivo seguito da un complemento di specificazione: un gruppo di scolari partí per una gita, ma anche partirono;
b) quando i soggetti sono separati tra loro dalle congiunzioni disgiuntive "o", "oppure", "né": né la persuasione né la forza è bastata, ma anche sono bastate;
c) quando i soggetti sono riuniti dalla preposizione "con": Giovanni con Daniela era in giardino, ma anche erano;
d) quando i soggetti inanimati (non persone o animali, quindi) sono considerati un "tutt'uno", vale a dire quando esprimono un'unica idea: l'amore e la comprensione del padre fu determinante per l'educazione del figlio, ma anche furono (determinanti);
e) quando i soggetti si intendono riferiti a uno stesso verbo: tuoni, fulmini e grandine si abbatté sul paese, ma anche - e in questo caso forse è meglio - abbatterono.
Un'ultima notazione importante per non commettere errori. Quando i soggetti sono di genere diverso - non ce ne vogliano le gentili lettrici; eventualmente trascinino in tribunale la grammatica italiana per "sessismo" - il verbo si pone nella forma plurale maschile: Susanna, Pasquale e Caterina furono aspramente rimproverati dal capufficio. Se si tratta, però, di soggetti inanimati (cioè di "cose") il verbo può concordare con il soggetto piú vicino (accordo "per attrazione"): aerei e navi furono avvistate, ma anche avvistati.
Fausto Raso
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