Scritto da © Ezio Falcomer - Mer, 03/04/2019 - 09:35
Scuoti la parola, scuotila via
dalle labbra e dalle spalle,
sgombra il pieno spazio
dal suo argento e dalla sua magia.
La parola fa male, come le ossessioni.
E stanca, e fa macerare gli orizzonti.
Suona il tatto come un grigio perla di velluto.
E strazia, la parola malata,
come vento sulle labbra.
Scuoti via il dirupo della tristezza.
Ti bastino solo più gli idoli,
e un odore di crimine
o di senescenza,
come il volo di pipistrello
sulle volte degli inferi.
dalle labbra e dalle spalle,
sgombra il pieno spazio
dal suo argento e dalla sua magia.
La parola fa male, come le ossessioni.
E stanca, e fa macerare gli orizzonti.
Suona il tatto come un grigio perla di velluto.
E strazia, la parola malata,
come vento sulle labbra.
Scuoti via il dirupo della tristezza.
Ti bastino solo più gli idoli,
e un odore di crimine
o di senescenza,
come il volo di pipistrello
sulle volte degli inferi.
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