Scritto da © Bruno Amore - Dom, 11/07/2010 - 10:24
giurerei ch'è il vino, quest'effetto
questo vibrar di suoni
di rondini rondoni gazze e cicale
nel caldo giallo delle stoppie monche
l'odore secco del fieno rigirato :
mi pare d'averci appoggiato il capo
che lento per l'aere, prende l'ale.
macché atmosfera :
a stormo la campana grande
con quella voce fonda e piena
pare la massaia quando chiama a cena.
è per via del figlio nuovo
di quell'uva piccina zuccherina
dalla buccia nera
che sento dolce il tempo, l'aria serena.
ovvia! lo sento da tanto di quel tempo
come l'avessi giù nell'anima
nascosto geloso in un cassetto
lo sveglio lo rigiro, come cosa cara
lui sa che voglio stare solo
ci bevo su, lui acconsente, mi ninna
per un po' non penso a nulla :
è cosa rara.
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