Scritto da © ComPensAzione - Mar, 13/11/2018 - 22:08
Me lo chiese in modo da non poter sottrarmi - tu che sei così brava - lisciò il mio amor proprio e preparai il suo bel fascicolo, la prefazione, la breve biografia (la sintesi è il mio forte), impaginai le sue poesie come desiderava, come perle preziose maturate negli anni... inserii tutto nella busta, scrissi l'indirizzo con cura e perfino lo spedii (sono passati anni e anni... tutto era solo cartaceo allora)... tutto per fargli piacere, per dare il contentino all'Ego che sorreggeva il suo considerarsi un Poeta (lo feci anche per amore, confesso).
Pensavo, in cuor mio, che non ne sarebbe uscito nulla... una casa editrice siciliana, così lontana, che interesse poteva avere su uno scrittorino polentone. Contro ogni mia previsione arrivò una busta, l'accettazione e il contratto... il contratto... con l'impegno di versare un milione e duecentomila lire per la pubblicazione... venti poesie in una raccolta dei migliori nuovi poeti emergenti. Nuovo poeta emergente, scelto tra chissà quanti... gli brillavano gli occhi.
A me non brillavano... la mia non era invidia, ma qualcosa che sentivo dentro che mi lasciava perplessa. Non che i suoi testi non meritassero attenzione... ma quanti nuovi poeti emergenti poteva scegliere una casa editrice?
Mi misi all'opera e in un'oretta composi venti poemi toccando gli argomenti più disparati, in diverse forme artistiche, in rime e filastrocche, in versi brevi e sintetici o corposi e ridondanti e poi prefazione, biografia, busta, indirizzo... e via, destinazione siciliana.
Arrivò anche a me la stessa identica busta, la stessa identica lettera (a parte il nome)... 'scelta tra i migliori nuovi poeti emergenti'... 'i Suoi testi rivelano profondità d'intenti'... uguale, pari pari.
Io arrivai alla giusta conclusione che altro non era che una operazione spillasoldi... riflettei bene prima di comunicarglielo... ma era necessario che aprisse gli occhi.
Ci rimase male, lui che si vedeva già pubblicato nelle antologie scolastiche dei posteri... io invece sapevo di aver vinto il duello... non contro di lui, ma contro chi illude (e quanti ce ne sono) i sogni e i desideri di giovani che esprimono le loro sensazioni in versi, che già farlo, allora ed oggi, è già una vincita...
Buon poetare...
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