Scritto da © ferdinandocelinio - Mar, 13/11/2018 - 15:33
scrivo poesie con la frequenza
con cui un ubriacone acclama al suo bicchiere.
e sono molto autoreferenziale;
mi pettino, m’impalmo,
dono gargantuesche onorificenze alla mia nullità,
sono godurioso del mio essere Io.
eppure l’Io è una porcheria,
un occhio miope tra il Nulla e la musica,
tra il canto e il bicchiere.
ho costruito un’autobiografia di bazzecole,
parole smisurate d’incommensurabile Ego
e ci sono cose che mai capirò,
ma da sempre amo galleggiare nell’oceano del mistero.
capitemi, ma non me ne vogliate.
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