Scritto da © taglioavvenuto - Lun, 17/09/2018 - 23:26
Santa Cruz de Tenerife non è solamente la capitale dell'isola, ma ne è l'aeroporto, il crocevia, il terrore, la soddifazione, ne è il fuoco; il tutto, di quell'isola. L'unica cosa che meriti di essere. Si possa ricordare.
Come il grido al di là dell'indifferenza, le fauci degli squali, i pesciolini. Prima ancora i vulcani che la costeggiano. I panini raffermi nelle croste.
Ne è le bouganvilles. L'onto.
Dove, sotto il fiore, scopri l'antefatto.
Lo rimani a guardare riempiendoti di lui, che vi sia e, quindi, fottendosene di te, degli altri, di chiunque, qualunque cosa sia, dovunque, salti fuori, nel tempo, dai luoghi, fresca come la cenere, con l'evoluzione, ridiventi la nostra carne.
Si stava staccando da un angolo del reticolato (dal buco nero) per riprendersi da miliardi forse, d'anni, un posto che era suo. Era una molecola di materia e gas circolante. Sparso: un universo. Gli universi.
A noi apparve.
Eravamo già diventati grandi. Ci fu chi gridò, chi rimase indifferente, chi continuò a guardare per esserne testimone e raccontare un giorno.
A me quella piccola femmina indifesa che si staccava parve il moltiplicarsi e perdersi dell'essenza del DNA.
La filogenesi che si era di nuovo sotterrata nel recondito. La sua prosecuzione nel mondo animale, nel RNA. Nelle proteine?
Cosa cercava? Se non di prendere piede per riprodursi?
Cosa cercava quella piccolissima femmina ballonzonzolante, nera e marroncina, un incrocio tra le due famiglie dei pan, con dei fili colanti dalla vagina, dalla parte inferiore dell'addome mentre avanzava, diventando cosa?
Maschi di ambedue le specie s'erano accorti di lei, del suo avanzare.
I Maschi, di qualunque colore fossero entro il reticolato, attendevano.
Li avrebbe raggiunti.
Ce n'erano due, con la schiena attaccata alla rete. Neri e marroncino come lei. Giovanissimi. Spaventati come lei.
Furono i primi ad essere raggiunti, a distorcere gli occhi verso la parte più alta del reticolato, verso di noi.
A distorcere gli occhi verso le bouganvilles.
Ma il centro era rivolto a lei, alla sua bocca determinata, irridente. Non a noi. Non ai maschi più grandi; a chi, trascorso appena ancora un attimo, li avrebbe offesi, spinti.
Solo in seguito ella si dedicò agli altri.
Chi fu a gridare? E a chi?
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