Scritto da © Riccardo De Zottis - Lun, 05/07/2010 - 22:59
Palpebre nascondono
oceani verdi
profondi, infantili,
adulti in parte
giocosi.
Colano
come
cera
fusa...
I pensieri.
E' l'inganno dell'ebbrezza:
domani va' via.
Ma il tuo sorriso rimane
come in una foto.
Stampato, attaccato
alla tua natura
così viva.
Per una sera,
una sola sera
ti invidio.
Anzi, ti guardo
giocare con la vita.
Io l'ho dimenticato
ma mi fai sorridere
veramente
per una sola sera.
Quella sera.
Quella, questa: fu, è, era?
Non mi importa
il tempo o lo spazio
ma il sorriso contagioso
per il caso, per il luogo
o per quello che ho bevuto.
Per un momento
ho ucciso la noia.
Grazie di quel poco tanto
che hai dato
vivendo un momento.
Solo un sogno ebbro,
molto di più.
Vorrei schiantarmi:
spazzatemi via!
Molesto, e così bello:
caldo, freddo, caldo
sulle pieghe del viso.
Grazie del gioco
e per l'impronta
che per un attimo
hai lasciato.
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