Scritto da © Manuela Verbasi - Ven, 31/03/2017 - 12:01
"Me lo vedo il poeta o la poetessa con tutte e due le mani, posare tra le nostre pagine il frutto di 3 minuti di concentrazione. Posano e vanno. Olé!
Scrittori soli, probabilmente nemmeno letti... continuano a scrivere senza mai leggere e commentare, come se ponessero un post-it su una lavagna di casa propria e subito volassero altrove ad appiccicarne un altro. Leggono solo loro le loro scritture, dieci, cento volte le belle frasi scopiazzate che ritrovo in mille poesie mediocri.
Si compiaceranno, di aver aperto in punta di piedi un cassetto dei ricordi dove trovare nuvole d'organza, pelle di seta o velluto, trapuntati di stelle nell'arco dei giorni su cui rimembrare, suppongo e non miglioreranno mai, perché non cercano il confronto ma lo specchio, come Narciso.
Leggo immani schifezze, lunghissime peraltro.
E il titolo ridondante non basta a migliorare uno scritto.
Tornassero a terra dopo voli infiniti e stancati di poesia, precipitassero al suolo per svegliarsi e tornare umani"
Questo scritto venne trovato in un antico sito di poesia, l'ho riportato ai tempi nostri, molto attuale e veritiero. Un po' crudo ma efficace.
Peccato che a leggere non saranno i poeti che non leggono mai... per cui è uno scritto che nessuno leggerà, esattamente come gli scritti di cui racconta.
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