Scritto da © Marco valdo - Dom, 19/02/2017 - 16:04
Si è appoggiata sullo spigolo del tavolo, le sue chiappe si son ingoiate un triangolo equilatero di venti centimetri, lasciandomi lì a misurare dove finisce la punta, ha una tuta aderente, non bluffa, ho visto la scena dall'inizio, si è alzata dalla sedia con la faccia scocciata, ha fatto un mezzo giro, per mostrare le qualità e l'integrità dell'attrezzo, un gran bel attrezzo devo dire, nato snello e impertinente, si è ammorbidito con gli anni e vive il presente della perfetta maturazione, poi si è diretta verso il tavolo, prendendo le misure per la giravolta, ha fatto perno col piede destro e ancora in punta di piedi è sprofondata nell'angolo; è sparito come fosse cosa sua, le chiappe si sono separate a seguire i bordi fino a trovare il punto di battuta, come ciliegina sulla torta, una volta salda nel triangolo, con un lento movimento di fianchi si è tirata indietro di altri cinque centimetri buoni.
Il corpo non è perfettamente perpendicolare, il busto è inclinato leggermente avanti e i piedi sollevati al tallone sotto il tavolo, il ginocchio destro a cominciato a mantenere un tempo di polka allegra, usa i fogli che ha in mano come fossero un ventaglio, ma non fa caldo, infatti non li sventola al viso, il movimento del ginocchio ogni tanto rallenta al ritornello, lei mantiene la stessa espressione scocciata e fa una panoramica dei presenti, il motivo e gradevole e anche il busto lo segue, ondeggiando avanti e indietro sta per arrivare il suo turno, scivola via dal triangolo come si lascia un vecchio amore.
»
- Blog di Marco valdo
- 964 letture