Si annidano
come polvere
aspettando il sentiero
all'ordine di vie lattee,
percorsi
da intaccare sui bordi di una stanza
tramite un filo
che conduce a nudità la pelle
senza essere
una pellicola sgranata
o cinepresa sparsa nella terra.
Trovano le suole
dei tanti corpi stesi
nelle faringi degli ulivi.
Sono spenti
come il sole nascosto dall'inverno.
Celano, coprono,
i capelli a una finesta
per non rifrangere
il tocco di un'ombra
che abnega la fame
nelle loro dita.
Il piatto in cui mangiano
è la loro stessa carne
o una vena nel legno (?)
La risposta al dramma
equivale a seppellire
tutte le impronte nel nulla.
La colpa, se non tua
è degli altri,
se è degli altri
non è mai stata tua.
È soltanto una questione di equilibrio.
Le mani di un cieco
sono giunte
verso il niente,
quando una ciotola
è il punto ovale
dove ha toccato il fondo.
Fra le loro orbite,
le uniche a vedere erano le sue.
Si alzò e rese grazie.
Mentre rimurginava:
" siamo noi ad averli abbattuti
con un colpo di tosse. "
- Blog di Nievdinessuno
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