Scritto da © Max - Mar, 31/01/2017 - 13:42
La via longa alle spalle della chiesa raccoglie i mormorii e le risate della gente, un'eco di buoni propositi nel segno della croce delle donne che velano ancora il capo in segno di penitenza. Ci sei anche tu pallida per l'affanno della corsa sui gradini, rossa sulle guance come il rosso della gonna che scopre le ginocchia, trafelata per la paura d'essere importunata dai giovanotti che cazzeggiano eccitati alla vista delle femmine odorose di talco e di sapone di bucato. Ti lasciano in pace perché c'è anche tuo fratello che ti fa segno di andare avanti, borioso per la sua maschia bellezza, geloso quasi della tua perché mamma tua non l' aveva saputo dividere in parti uguali , e lui si cruccia di dover difenderti dagli sguardi e dai complimenti pesanti degli amici e dei padri di famiglia. Tu obbedisci a tuo fratello come il cane che sa trovare la strada di casa al fischio del padrone e ti vergogni di quella gonna rossa che attira tanto i giovani sciupafemmine, quelli che si vantano di averti rubato un bacio e di averti sollevato la sottana per toccarti le cosce bianche e sode. Tuo fratello è un giuda traditore che finge di non sentire quando dovrebbe castigare quegli zotici, e allora fuma nervosamente, mentre pensa alla figlia del fornaio per distogliere la mente da quei malsani pensieri. Ora entri in chiesa, t'inginocchi e preghi che lui sia nell'altra panca, poco distante da te. C'è. Ti bacia con gli occhi neri, furbi, maliziosi, predatori. Tu preghi la Madonna che t'impalmi prima che nasca il bambino che cresce nel tuo grembo e che tuo fratello non lo uccida con le sue stesse mani. Ora è tempo di concedersi al Signore Iddio e di pentirti della colpa d'amare l'unico uomo che ami veramente.
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