Scritto da © Marco valdo - Mer, 25/01/2017 - 20:00
Grattami la schiena Caudenzia
sfogliami la cervicale
questa voglia d'apocalisse
umana debolezza
una divina stanchezza
di fragili ossa.
La corsa per un quarto di miglio
che giunge all'acqua torbida
che brucia i volti
farina del demonio.
Grattami la schiena Caudenzia
scioglimi le vertebre
sgranale come un rosario.
Sono solo carne e ossa adesso
che mi piego in questo dolore
misero della semola succhiata.
Caudenzia dove stiamo andando
stammi accanto
servimi il pane nero
come fosse il suo corpo
toglimi l'amaro dalla bocca
fammi dimenticare la disperazione.
»
- Blog di Marco valdo
- 834 letture