Scritto da © redazione - Sab, 24/12/2011 - 19:55
Era una notte buia e tempestosa, seduto al computer, contavo i minuti che passavano tra una connessione neuronale e l'altra, nel frattempo passavo il tempo a giocare a Grepolis, distruggendo l'autostima di qualche adolescente a suon di attacchi e messaggi denigratori, compiacendomene grandemente, sapendo per esperienza diretta che la sofferenza adolescenziale porta a una maturità compiuta, io ne ero un lampante esempio, chi non avrebbe sacrificato qualche anno della sua vita, per poi giungere a simile risultato, nessuno indubbiamente.
Certo non si può chiedere l'assenso in determinate occasioni, si pialla, come usiamo dire noi, si bordomappa, alias, con ripetuti attacchi, si indebolisce la città del nabbazzo, con i messaggi se ne infiacchisce la volontà, con la coloniale conquisti il villo e quel che rimane viene spedito ai confini del gioco, insomma, stavo adoperando i miei periodi morti in maniera sociale, nella mia magnanimità, dedicavo il mio prezioso tempo per costruire una società migliore.
Mi ronzavano nella testa mozziconi di frasi, non potevo costruirne il percorso, questo mi infastidiva, il gioco ne risentiva “Sei una pippa, da solo non trovi nemmeno le chiavi di casa, adesso vengo lì e ti do una piallata, pollo.” Meglio, molto meglio, devo essere rilassato, devo sciogliermi, dolore, malessere, inadeguatezza, stasera ho visto Jannacci, è diventato uno dei suoi personaggi, dolore, malessere, inadeguatezza, si una bella corale, ma manca il patetico, il ridicolo e Ezio? cosa c'entra Ezio? quel suo butto tutto quello che capita, non so, ancora non riesco a indirizzare il pensiero, l'orinatoio di Duchamp e se invece che alla biennale lo metto in aperta campagna, qualcuno ci piscerà dentro all'orinatoio, si ricontestualizza, non è più l'orinatoio dell'artista, diventa lo strano orinatoio dell'aperta campagna, dolore, malessere, inadeguatezza, bella la corale, ma è il dolore tragico ed eroico, per non sporcare mi metto nell'agorà, lo metto nell'agorà il mio orinatoio, così senza riferimenti, per cosa verrà scambiato, qualcuno ci piscerà dentro. Non tiene conto dei commenti, Ezio, ma se diventano una interferenza, proviamo, quindici commenti e nemmeno una parola sulla poesia, eppure è molto bella, dolore, malessere, inadeguatezza, certo sarebbe una sorpresa, correre al capezzale del malato e trovarlo che gozzoviglia allegramente, scoprire la finzione, ancora tutto mi ronza in testa.
Scritto da © leopold bloom - Sab, 24/12/2011 - 16:00
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