Scritto da © Ezio Falcomer - Lun, 02/01/2017 - 08:41
<< Vi concedo le mie natiche impudìche
le cosce scarne
le posture maschili e
quelle di grazie ruffiane
di femmina che non è madre
e vale meno delle altre
io
mi umilio in libidini immacolate
dubbi fecondi
che tengo in grembo
feti
a morire di cancrena imporporata
e niente è indolore
non la mia disperata virilità
che celo sotto tre palmi di polvere
e la mediocrità
di quando mi accontento
e la superbia
di quando odio davvero
e il sangue
che sgrida le ossa per il chiasso
io
mostro il sesso
ai ciechi che hanno paura di toccarlo
ma accendo
labirinti di immaginazioni
senza uscite
e senza ansie d’amore
vendo i succhi del mio corpo
a creature simili ad un quarto di luna
come chi
ha una vecchiaia di vent’anni
o un’allegria di antica quercia
io
mangio pane e zucchero
accanto a morti di cirrosi
e che non mi si biasimino le passioni
io
sono una
che ama le parole barocche
con la crudezza giusta
per assassinarvi.>>
le cosce scarne
le posture maschili e
quelle di grazie ruffiane
di femmina che non è madre
e vale meno delle altre
io
mi umilio in libidini immacolate
dubbi fecondi
che tengo in grembo
feti
a morire di cancrena imporporata
e niente è indolore
non la mia disperata virilità
che celo sotto tre palmi di polvere
e la mediocrità
di quando mi accontento
e la superbia
di quando odio davvero
e il sangue
che sgrida le ossa per il chiasso
io
mostro il sesso
ai ciechi che hanno paura di toccarlo
ma accendo
labirinti di immaginazioni
senza uscite
e senza ansie d’amore
vendo i succhi del mio corpo
a creature simili ad un quarto di luna
come chi
ha una vecchiaia di vent’anni
o un’allegria di antica quercia
io
mangio pane e zucchero
accanto a morti di cirrosi
e che non mi si biasimino le passioni
io
sono una
che ama le parole barocche
con la crudezza giusta
per assassinarvi.>>
(Savina Dolores Massa, "Parole da poco")
(da https://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2008/01/24/savina-dolores-massa-poesie/, 02-09-2016, h 18:10)